Per il 21 maggio pv è stata convocata in ARAN una riunione di tutte le OO.SS. rappresentative per discutere dell’ordinamento professionale del personale universitario, una delle code contrattuali lasciate insolute dal precedente CCNL che com’è noto ha demandato a “tavoli tecnici” la soluzione dei problemi più spinosi contenuti nell’atto d’indirizzo.
La nostra posizione in merito a questo punto è nota, visto che in tempi non sospetti, praticamente all’atto stesso dell’istituzione di questo ordinamento definito in categorie (art. 55 CCNL 1998/2001) e non più da una declaratoria di profili professionali come nel passato, nelle trattative e successivamente nella dichiarazione a verbale, segnalammo la non congruità di questa scelta, visto che si compattavano in appena 4 categorie ben 11 livelli e 32 profili professionali diversi.
La nostra ferma opposizione allo stravolgimento della classificazione del personale, con altri punti per noi cruciali, ci costò una richiesta di tavolo separato di contrattazione da parte delle altre OO.SS., le nostre obiezioni di allora si sono concretizzate poi nella reale difficoltà applicativa di quelle norme contrattuali ed il tempo ci ha dato ragione, purtroppo.
Ora siamo di nuovo davanti a una fase cruciale, è dimostrato che la classificazione del personale per categorie non è adeguata alle esigenze del mondo del lavoro così com’è oggi, che non può essere data solo da una semplice appartenenza a una generica categoria e/o grado di responsabilità così come stabilito dal CCNL 1998/2001, perché si richiedono specifiche professionalità e qualificazione.
Per quanto ad alcuni possa sembrare sorprendente, la vecchia declaratoria delle qualifiche funzionali del pubblico impiego DPCM 24 settembre 1981 era ed è, forse ancora oggi, più funzionale alle necessità
della P.A. delle categorie introdotte dal CCNL 1998/2001.
La nostra proposta, ovviamente non è quella di chiedere un totale ritorno al passato, comunque più attuale del presente, ma che si abbia la necessità di un’abbondante rivisitazione dell’ordinamento è più che certo, perché riteniamo sicuramente più confacente che ciascun dipendente sia indicato per ciò che è per ciò che fa e non semplicemente denominato in modo generico con una lettera dell’alfabeto.
Parimenti riteniamo che l’ordinamento debba comprendere al suo interno anche il personale universitario in servizio presso le AOU o comunque in assistenza, per riparare quanto è stato fatto, secondo noi in modo maldestro con l’art. 28 del CCNL 2002/2005 e altri tentativi successivi, (al fine di dare una collocazione a questo personale a cui la norma riconosce uno stato giuridico universitario, ma di fatto gli si applica il CCNL del SSN ), noi riteniamo invece, che gli si debba riconoscere, per intero, il trattamento economico e giuridico nell’ambito del CCNL Istruzione e Ricerca sezione Università. La motivazione principale di tale richiesta è data dal fatto che questo personale – universitario – che opera nelle AOU oltre alle attività di supporto alla didattica e alla ricerca svolge anche un’altra attività istituzionale dell’Università, cioè l’assistenza che è funzionale alle prime due già citate.
Manca circa un mese alla data della convocazione, per cui qualunque contributo relativamente all’ordinamento ci verrà dalla base, sarà valutato con attenzione e se meritevole portato al tavolo della trattativa in ARAN.
Roma 23.04 2019
Il Coordinatore Generale Nazionale
FGU GILDA Unams – Dipartimento Università
Arturo Maullu
23 Aprile 2019
categorie: NEWS FGU NAZIONALE