Incontro ARAN del 12.07.2022 – Rinnovo CCNL 2019 – 2021
Comparto Istruzione e Ricerca Università
In data 12 luglio ’22 si è svolto in sede ARAN, l’incontro di contrattazione, per il rinnovo del CCNL 2019-2021 del Comparto Istruzione e Ricerca e in particolare “sull’Ordinamento professionale” nel settore Università.
C’è stata un forte richiamo da parte della FGU al Presidente dell’Aran, sul metodo in generale con cui vengono gestite le riunioni di contrattazione che deve vedere tutti gli attori, OO.SS. e ARAN sullo stesso livello e con pari dignità mentre i documenti portati in discussione dalle parti, sugli argomenti da trattare, non possono essere inviati il pomeriggio del giorno prima, in quanto le federazioni devono avere il tempo di poterle valutare e discutere prima al proprio interno.
L’Aran nella propria bozza, sull’ordinamento professionale, a suo parere, ritiene di aver semplificato la procedura per l’applicazione delle PEO e modificato il sistema della classificazione passando dalle categorie alle aree.
La bozza presentata dice ben altro; motivo per il quale abbiamo ribadito la nostra posizione, già critica all’atto sottoscrizione CCNL 1998/2001, il quale riportava l’istituzione delle categorie, abbandonando le qualifiche funzionali.
Difatti nel tempo quell’ordinamento, così come fu strutturato, ha dimostrato di non essere funzionale alle tante esigenze degli Atenei e riguardo a questo proposto ora non è certamente sufficiente modificare la denominazione da categorie ad aree per definirlo “nuovo ordinamento” perché di nuovo c’è poco o nulla.
Oltre che sul metodo, la FGU Dipartimento Università ha contestato anche nel merito la bozza prodotta dall’ARAN, che stranamente, le altre OO.SS. trovano invece quantomeno interessante, per noi non lo è soprattutto perché, nei fatti, non precisa neppure con quali e quante risorse si dovrebbero finanziare le PEO o le PEV visto che, di fatto, continua a permanere il blocco sui fondi del salario accessorio, fondi ormai praticamente esauriti in quasi tutti gli atenei, così come non è specificato da chi e come dovrebbe essere finanziato l’ordinamento del personale tecnico sanitario in servizio nelle AOU che dovrà avere una sua specifica collocazione nell’ambito dell’ordinamento universitario.
Vogliamo ricordare a tutti che le Università sono inserite in un Comparto in cui il 95% del personale contrattualizzato, usufruisce di scatti stipendiali automatici, mentre per il personale delle Università si continua a prevedere rigide forme di
selezione, in cui questa bozza ARAN è peggiorativa anche in questo perché è data la possibilità di scorrimento orizzontale da due a quattro anni e senza alcuna certezza circa il finanziamento del fondo individuato dal CCNL, attribuibile in primis al taglio dei fondi subiti negli ultimi 12 anni, nonché a un tetto massimo del trattamento accessorio che continua a persistere solo per il personale delle Università e questo per noi è inaccettabile.
Per quanto riguarda il personale dei policlinici, nonostante i nostri interventi presso il MUR ed il Ministero della Salute ed il loro impegno a relazionarsi con la Conferenza Stato Regioni, ad oggi, il previsto Decreto Interministeriale che deve prevedere la creazione dell’Azienda Unica Universitaria non è stato ancora emanato nonostante la 517/99 prevedesse una sperimentazione di quattro anni per poi passare al nuovo sistema.
Avendo noi presentato sull’ordinamento una proposta congiunta con la CISL e lo SNALS avremmo preferito che sulla controproposta dell’Aran ci fosse stato un pronunciamento unitario, ciò non è stato possibile, non per colpa nostra, ciò nonostante in un successivo incontro si è stabilito comunque di provare a redigere un documento comune, insieme alle altre OO.SS., considerato che le posizioni non sono poi così distanti da non poter consentire delle convergenze, che tornerebbero molto utili se ci potessimo presentare uniti al tavolo della trattativa.
Noi questo non solo lo auspichiamo, ma lo riteniamo possibile e lo pratichiamo anche nei fatti, visto che stiamo uscendo con un comunicato per ultimi solo dopo aver tenuto un confronto con le altre OO.SS. con cui fino ad ora abbiamo fatto un percorso comune e siamo altresì disponibili a confrontarci pure con chi in passato, anche sull’ordinamento professionale, ha fatto scelte diverse, decisione che noi rispettiamo, ma che oggi forse sarebbe opportuno rivedere nell’interesse generale anche alla luce delle legittime aspettative dei lavoratori le cui retribuzioni stanno portando le categorie più deboli praticamente in uno stato di povertà, cosa per noi inaccettabile.
Vi terremo informati sull’evolversi della situazione senza perdere di vista la possibilità che la categoria debba essere chiamata alla mobilitazione stante il perdurare della crisi politica in atto, le vicende legate alla guerra in Ucraina, la situazione pandemica che si aggrava e anche di una eventuale crisi di governo che potrebbe portare ad un blocco pure della contrattazione, nonostante il contratto da rinnovare sia già scaduto lo scorso dicembre.
Roma, 14.07.2022
La Segreteria Nazionale
FGU Dipartimento Università
17 Luglio 2022
categorie: NEWS FGU NAZIONALE