Al Ministro del MUR
Prof. Gaetano Manfredi
ROMA

Prot. 107/CG

Ill. mo Signor Ministro,

come avrà notato durante la riunione del 5 maggio c.m., per problemi di collegamento, di cui siamo rammaricati, non è stato possibile dare de visu il nostro contributo per definire al meglio le priorità da affrontare in questa fase di uscita dall’emergenza COVID-19, cosa comunque non facile visto il tempo ristrettissimo dato per ogni intervento.
Premesso che siamo quanto meno perplessi per l’aver visto uscire nella giornata del 4 maggio cm, giorno precedente alla riunione, due distinte note, una Sua indirizzata ai vertici delle Università, della Ricerca e dell’AFAM con degli allegati che indicano gli steps da seguire nel post “lockdown” fasi 2 e 3, in alcuni casi anche in modo stringente pur nel rispetto dell’autonomia delle singole istituzioni e l’altra diramata dalle sigle CGIL, CISL e UIL dove si evince che hanno sottoscritto con Lei un protocollo integrativo sulla sicurezza per il personale universitario che opera nelle AOU, dopo averne già sottoscritto in precedenza un altro per il personale universitario in generale.
Come è noto, essendo la sicurezza materia di competenza contrattuale, riteniamo con forza che il confronto doveva e deve essere svolto con tutti i sindacati rappresentativi, nessuno escluso. Peraltro, non si è tenuto minimamente in considerazione la dettagliata proposta inviata dalla scrivente O.S. in data 26 aprile c.m. relativa all’argomento.
A tal proposito, tra le altre cose, Le chiediamo con quali criteri verranno distribuiti i 50 milioni di euro previsti all’art 100 del Decreto legge n. 18: “Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell’Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca”, per far fronte alle straordinarie esigenze connesse allo stato di emergenza ?
Crediamo che la sicurezza sui posti di lavoro abbia la priorità su tutto, anche attraverso incontri da remoto, è necessario riavviare con assoluta urgenza i tavoli tecnici tematici relativi alle cosiddette code contrattuali: Ordinamento professionale, Personale delle AA.OO.UU., CEL, etc. e le questioni concernenti i Policlinici Universitari, che dovrebbero tornare ad essere a gestione universitaria, che ha come compiti istituzionali didattica, ricerca e assistenza, mentre invece sono ormai strangolati dai flussi economici gestiti dalle Regioni nelle quali insistono i Policlinici Universitari.

Relativamente invece all’uscita dal “lockdown” e l’intrapresa delle fasi 2 e 3 è nostra opinione che l’esperienza fatta in questi mesi con l’ampio utilizzo del lavoro agile è probabilmente da intendersi come integrativo, se non addirittura alternativo, rispetto a quello che fino a pochi mesi fa era considerato “lavoro ordinario”.
Su lavoro agile ci piacerebbe conoscere l’orientamento di questo ministero sulla problematica nata circa i buoni pasto. Anche qui abbiamo Atenei di serie A che hanno riconosciuto il buono pasto al personale in L.A. prendendo in considerazione le norme (vedi art. 87 comma 1 Cura Italia) e università di tipo B che non riconoscono nulla. Aspettiamo una risposta dalla S.V. che sia in linea con le giuste aspettative dei lavoratori.
In questi giorni obiettivamente difficili e complicati per il nostro Paese è bene sottolineare l’impegno lavorativo e la grande disponibilità data da tutto il personale di ogni area e categoria attuato per lo più in modalità agile che, nonostante i mezzi tecnologici di cui ciascuno disponeva (computer, videocamere, rete, etc.) non avessero standard di funzionalità adeguata alle reali necessità, hanno garantito giornalmente il funzionamento dei nostri Atenei riuscendo ad assicurare il funzionamento dei servizi e a svolgere le richieste attività lavorative.
Acclarato che fra mille difficoltà e preoccupazioni le attività istituzionali non si sono comunque fermate, và evidenziata la necessità, per le amministrazioni, di dotare il personale di adeguati mezzi tecnologici poiché in molti casi il lavoro agile diverrà una scelta obbligata considerati gli spazi disponibili in base alle regole sul distanziamento. E, soprattutto, per non vanificare l’impegno straordinario che è dimostrazione tangibile del senso di appartenenza e della grande professionalità profusa da tutto il personale presente negli Atenei sicuramente percepito a tutti i livelli istituzionali e in particolar modo dagli studenti.

Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

Roma 07.05.2020

Il coordinatore generale nazionale
FGU Università
Arturo Maullu

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7 Maggio 2020

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